Quando l’AI Produce Diagnosi più Precise delle Nostre
L’algoritmo è già più affidabile di noi?
Benvenuti nell’era post-umana dell’odontoiatria, dove l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui diagnostichiamo le patologie dentali.
Un Caso Clinico Rivelatore
Luglio scorso. La paziente, una dirigente d’azienda di 42 anni, controllo clinico e radiografico di routine associato ad una seduta di igiene professionale.
Dalle due radiografie bitewing la situazione dentale appare normale, nessuna carie! Il mio partner, uno specialista in conservativa con 30 anni di esperienza al quale chiedo sempre un secondo parere, conferma: “Nessuna lesione.”
L’AI Rivela Ciò che Sfugge all’Occhio Umano
Da qualche tempo non mi accontento più della mia stessa valutazione iniziale né della seconda opinione espressa dai colleghi di studio. Sottopongo quindi le radiografie all’analisi di un programma avanzato di intelligenza artificiale.
L’algoritmo di intelligenza artificiale segnala, con alta probabilità, tre carie inter-prossimali incipienti.
Ricontrolliamo con microscopio e un’illuminazione dedicata… Ha ragione l’AI: ha vinto! 3 a 0 per lui (o lei😉…)
Evidenze Scientifiche dell’Efficacia dell’AI
Una metanalisi pubblicata su Head & face medicine documenta che i sistemi AI raggiungono una sensibilità del 94% e una specificità del 91% nella diagnosi di carie inter-prossimali, contro l’86% dei sistemi di classificazione visiva tradizionali.
L’algoritmo ci batte sempre più spesso. Cosa implica per la nostra professione?
“La Delega Diagnostica” e i Dilemmi Etici Emergenti
Scenario verosimile entro il 2027-28
Ogni diagnosi passerà attraverso l’AI. L’odontoiatra diventerà un “supervisore di validazione”. Chi sarà responsabile se l’algoritmo sbaglia?
Resistenza analogica
Molti colleghi rifiutano l’AI per principio. È etico privare i pazienti di una diagnosi potenzialmente più accurata?
L’ibrido consapevole
Usiamo l’AI come “secondo parere digitale”. Come gestiamo il conflitto quando l’algoritmo ci contraddice?
La soluzione è già stata trovata e sperimentata.
Il Paradigma di Kasparov
Nel 1997 il computer Deep Blue batté il campione mondiale di scacchi Kasparov che tuttavia non smise di giocare. Si adattò; evolvendo e dando vita al “Centaur Chess”.
Il Centaur Chess è un’evoluzione del gioco degli scacchi in cui un umano collabora con un programma di intelligenza artificiale per giocare insieme sfruttando al massimo le rispettive capacità e raggiungendo risultati migliori di quelli ottenibili da un semplice computer o da un umano.
Il risultato? L’uomo (insieme alla “macchina”) batte entrambi separatamente.
Questa, semplicemente, è la strada per l’odontoiatria post-umana.
L’Equilibrio tra AI ed Esperienza Umana
Le metanalisi sottolineano che l’AI eccelle nell’imaging diagnostico, ma la “supervisione dell’esperto è assolutamente necessaria per prevenire danni iatrogenici” quindi, più l’AI diventa accurata, più diventa necessario che l’odontoiatra sappia quando non fidarsi dell’AI.
Un esempio pratico nel mio studio: l’algoritmo rileva radio-trasparenza apicale e suggerisce endodonzia. Secondo me sono solo gli esiti dello “stress ortodontico” e opto per un periodo di monitoraggio. Chi ha ragione? Entrambi.
Gli attuali algoritmi eccellono nei pattern standardizzati, ma una metanalisi evidenzia una “significativa variabilità nei risultati” che richiede un “ulteriore affinamento per migliorare le performance”.
Il Futuro Inevitabile e la Trasparenza
Domanda cruciale: Se deleghiamo la diagnosi all’AI, come manteniamo l’intuizione clinica che ci ha resi capaci di svilupparla?
Uno scenario verosimile fra dieci anni (Ma forse molto meno 😳). Ipotetico paziente: “Dottore, l’app che ho scaricato da Google mi dice che ho una carie sul 37. Lei cosa ne pensa?”
Come ci stiamo preparando a uno scenario in cui l’expertise diagnostica è “democratizzata”?
Il Futuro Inevitabile e la Trasparenza
Domanda cruciale: Se deleghiamo la diagnosi all’AI, come manteniamo l’intuizione clinica che ci ha resi capaci di svilupparla?
Uno scenario verosimile fra dieci anni (Ma forse molto meno 😳). Ipotetico paziente: “Dottore, l’app che ho scaricato da Google mi dice che ho una carie sul 37. Lei cosa ne pensa?”
Come ci stiamo preparando a uno scenario in cui l’expertise diagnostica è “democratizzata”?
Il Protocollo di Trasparenza AI
Ecco il protocollo che ogni clinico dovrebbe adottare:
Disclosure
Informare i pazienti quando si usa l’AI
Dare spiegazioni dettagliate
Su cosa rileva l’AI e cosa aggiunge il nostro expertise
Ignorare il suggerimento dell’AI
Argomentando quando ignoriamo il parere dell’AI
Imparare continuamente
Analizzando le discordanze per migliorare
Diventeremo Più Umani, Non Obsoleti
Così facendo non diventeremo obsoleti. Diventeremo, invece, molto più umani e più attenti ai nostri pazienti.
L’AI ci libera dalle diagnosi di routine permettendoci di concentrarci sulla comprensione del dolore soggettivo, sulla gestione dell’ansia, sulle scelte eticamente complesse implicate nella formulazione dei nostri piani di trattamento e, infine, sulla nostra personale educazione continua.