quando le stelle mentono
Stelle e recensioni: il grande inganno.
Confrontando la mia personale esperienza con quella di altri colleghi è emerso un dato interessante: i pazienti più soddisfatti a lungo termine sono quelli che recensiscono meno.
Questa osservazione empirica mi ha spinto a cercare conferme, o smentite, nella letteratura scientifica.
Emozione vs eccellenza clinica
Recensioni immediate
I risultati della ricerca comportamentale evidenziano che chi scrive immediatamente recensioni è spinto da emozioni, positive o negative, molto intense.
Eccellenza clinica vera
Ma riconoscere la vera eccellenza clinica, soprattutto da parte dei pazienti, è un’altra cosa. Questa si manifesta silenziosamente, negli anni, nei decenni.
I casi clinici più brillanti che ho trattato, quelli che dopo venti, trenta o quaranta anni funzionano ancora perfettamente proteggendo la salute orale dei miei pazienti, non hanno generato recensioni.
Perché l’eccellenza non genera recensioni?
Il primo motivo è che decenni orsono, semplicemente, non esistevano le recensioni.
Il secondo, ancora perfettamente valido nei tempi che viviamo, è che l’eccellenza vera è come il lavoro di grande sarto romano: si nota per l’eleganza discreta, non per l’appariscenza.
La reputazione autentica
I pazienti che scelgono basandosi sulla competenza documentata, la reputazione “fra pari” del professionista e i risultati a lungo termine, sviluppano una relazione fiduciaria che trascende il bisogno di recensire.
È la stessa differenza tra chi compra un abito in via del Corso e chi si affida a un maestro sarto di via Condotti.
La reputazione autentica si costruisce sulle referenze discrete e qualificate, sulla stima espressa dai colleghi, sui risultati duraturi certificati da pazienti di vecchi data…e sulla sicurezza che deriva dal “sentire” di essere nelle mani giuste.